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Conoscete il vero significato della parola benessere; siete consapevoli delle vostre scelte?

Con grande gioia ho scoperto un paio di anni fa che “Wellness” (Benessere, in italiano) è definita dal Global Wellness Istituite come un atteggiamento proattivo orientato verso  scelte, comportamenti e stili di vita che conducono ad una condizione di salute olistica. In Italia c’è stata e tutt’ora la possiamo notare, troppa superficialità nell’uso del termine benessere ed errore di interpretazione della parola wellness.  Ma per arrivare ad applicare la definizione del GWI è necessaria  la consapevolezza, nelle persone e nelle imprese, di ciò che fa bene e ciò che fa male alla società e all’ambiente.

Ho scritto il libro Il Marketing del Benessere per condividere il mio desiderio di conoscenza, e per offrire spunti di riflessione sulla consapevolezza, da un lato,  e strumenti pratici per il rilancio di attività di produzione e servizi utili a tutti, dall’altro.

Si rivolge agli imprenditori e ai professionisti della Wellness Economy ma anche a tutte le persone che vogliono sviluppare un progetto in questo settore dove sono coinvolte la medicina preventiva, alimentazione, sport, estetica, turismo, edilizia sostenibile, medicina olistica, politiche di gestione del personale, cosmesi, spa, centri benessere e fitness  e discipline olistiche e orientali.  Questi imprenditori hanno in comune la responsabilità di condurre la società verso abitudini, scelte di acquisto, comportamenti finalizzati al raggiungimento di una condizione di salute olistica.

Sappiamo prendere le scelte migliori per noi?

Agli inizi di questo secolo si è sviluppato un movimento di pensiero chiamato “paternalismo” basato sulla considerazione che le persone, anche le più lucide e riflessive, non sempre facciano del loro meglio per se stesse anche in situazioni in cui sia prevedibile l’assenza di un beneficio in termini di benessere. Secondo Thaler  Sunstain, due economisti contemporanei esperti di comportamenti di acquisto e sostenitori del paternalismo libertario, le persone devono essere lasciate libere di scegliere, ma non senza prima aver cercato –  le istituzioni e le imprese -di “influenzare i loro comportamenti al fine di rendere le loro vite più lunghe, sane e migliori”.

In questo senso le aziende della Wellness Economy devono riconoscersi nel ruolo di “mezzo” per il raggiungimento di una condizione di vita migliore, di influencer sociali ed assumere in buona parte la responsabilità dell’economia del benessere. Possono aiutarci a compiere  le scelte migliori e ad essere consapevoli.

Nella prefazione il dr. Claudio Pagliara, medico oncologo ed esperto di medicina olistica vuole metterci di fronte all’evidenza di un “progresso” malato che per conquistare nuovi mercati ha bisogno di saccheggiare il pianeta, distruggere risorse, produrre veleni, inquinare l’ambiente, creare inevitabili cambiamenti climatici, creare malattie, tumori e morte. “Viviamo in una società patologica e patogena, conseguenza naturale di un’imperante e prevalente economia e marketing patologica e patogena che per sopravvivere o espandersi ha bisogno di gente che produce e consuma senza pensare, soprattutto senza pensare alle conseguenze di ciò che produce e di ciò che consuma”.

L’economia, il PIL e il denaro da essere strumenti per migliorare la qualità e la durata della vita, sono diventati l’obiettivo principe, sul cui altare sacrificare anche la qualità e la durata della vita.

Ecco che  non è più sostenibile per  gli esseri umani proseguire su questa strada. L’economia deve tornare al significato più semplice della buona gestione della casa, dovrebbe puntare al massimo vantaggio con il minimo sforzo, ottenere un risparmio e non gli sprechi, non il consumo esasperato di risorse ambientali e l’abbassamento delle difese immunitarie.

La consapevolezza asseconda il cambiamento di vita e di scelte (d’acquisto) .

“Si scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di percorrere solo quello a cui si è abituati” (Paulo Coelho).

Occorre cambiare le abitudini e interrompere gli automatismi che ci portano a considerare “normali” scelte contrarie non solo alla prosperità, ma persino alla conservazione delle specie viventi, compresa quella umana.

Vi siete mai chiesti se possiamo, consapevolmente, orientare il nostro comportamento verso uno stile di vita sano e quale responsabilità hanno le nostre scelte, sia in qualità di imprenditori che di clienti, pazienti, utenti, ospiti, nella salvaguardia del benessere della società e dell’ambiente?

Quando utilizziamo il denaro per iniziare un’attività o per comprare noi decidiamo in quale tipo di mercato, economia, società vogliamo vivere. Quotidianamente, possiamo prendere scelte importanti, fuori dagli schemi, che cambieranno la nostra vita e allo stesso tempo cadere in automatismi, a volte persino contraddittori con quello che diciamo di essere o di voler essere.

Non possiamo più ignorare che la società, e l’economia creata dalla società stessa, propongono uno standard di vita qualitativamente inferiore a quello ideale in termini di nutrizione, sostenibilità ambientale, relazioni, benessere e salute.

Attraverso la comunicazione e il marketing, possiamo creare un movimento di cambiamento, introdurre nuovi meccanismi di scelta, utilizzare la conoscenza del cervello non contro, ma a favore di una vera evoluzione del genere umano nella direzione del benessere fisico, mentale, spirituale e relazionale.

Il nuovo marketing, quello del benessere  con le sue regole e i suoi principi, è un potente strumento etico di cambiamento che può avere un ruolo sociale e migliorare la salute e il benessere di tutti, suggerendo alle imprese, consapevolezza, relazionalità e reciprocità. Questa è la sua rivoluzionaria definizione :un processo etico, consapevole, relazionale, concreto, narrativo ed educativo diretto a soddisfare l’esigenza di cambiamento verso una vita migliore attraverso la creazione e lo scambio del valore di prodotti e servizi idonei a tale scopo, realizzando profitto e sinergie.

Il marketing del benessere, infine crea un dialogo con quattro cervelli (rettiliano, limbico, corticale e spirituale) e  stimola la creazione di contenuti efficaci a condurre l’uomo all’evoluzione naturale, verso una condizione distribuita di salute olistica. In un mondo in cui le persone hanno imparato a riconoscere i brand disonesti e il marketing patologico si può ben sperare che lo scambio di valore sarà compreso e applicato con l’autentico e trasparente scopo di cambiare in meglio la vita di tutti.

E’ quindi il tempo delle scelte consapevoli e direzionate verso una gestione intelligente delle risorse materiale e immateriali, verso il miglioramento del benessere di tutti.

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Paola Rizzitelli

 

 

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